Il regalo di Natale dei sogni

Sabato 20 Dicembre ore 9.30.
Non dovresti lavorare ma c’è un convegno e così sali sul treno, direzione Milano Centrale e ti avventuri prima del Natale in questa ultima giornata di formazione.
Per voi può essere normalissimo fare questo, per me no.
Per chi soffre di attacchi di panico, questa è una conquista.

 

Quando hai gli attacchi di panico, arrivare dove non hai punti di riferimento fisici e ideali, è qualcosa di impensabile.

Stamattina li a Centrale io non avevo l’auto, non avevo compagni di viaggio, non avevo qualcuno che mi aspettasse all’arrivo.
Ero io. E basta.
Anzi, io e quella porta verso il mondo che non mi fa sentire mai sola, che mi permette di non aver paura. Il mio cellulare.
In questi casi, scrivo agli amici più cari che mi tengono compagnia, a mia mamma che mi da dell’oca perchè sa che ogni passo è una conquista e sa che ce la posso fare.

Ma stamattina ecco, stamattina dato che siamo in tema Natale, volevo farmi un regalo, non usare il cellulare e essere spensierata.
Salita sul treno ho iniziato a pensare ai regali che avrei preso in Stazione Centrale a Milano e a quanto era bello vedere quella marea di persone muoversi per andare chissà dove.

Sono arrivata così a Milano Centrale, carica come una molla e con un sorriso che chi mi guardava me lo riproponeva. Che bello. Sono riuscita a non avere ansia e ad avere fiducia in me stessa.

Poi ad un tratto la mia attenzione si è fermata sul mega albero di Natale della Stazione Centrale, mi sono avvicinata.. e mi sono emozionata.

Ho iniziato a leggere i fogliettini indirizzate a Babbo Natale che ogni anno addobbano il grande albero.

Nessuno voleva cose, nemmeno i bambini.
Nessuno cercava soldi, nemmeno gli adulti.
Tutti alla ricerca di emozioni, di persone, di lavoro.

Leggere quei pensieri è un pò come entrare nell’intimità di chi ha scritto, quasi come ascoltare un loro segreto.

E così mi sono persa ad immaginarmi che..

Elena ritrovi la felicità nei suoi occhi
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Asmae, una ragazza, venga ricambiata dal suo amore, un’altra ragazza di nome “Widad”
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Che Vito continui a rimanere in Italia, dopo aver ringraziato Babbo Natale di essere tornato da un lungo periodo all’estero
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Che il figlio di questa mamma trovi lavoro
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Che l’amicizia tra Greta, Sara e Ferra duri per sempre
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E poi ho ammirato questi bellissimi ringraziamenti:

Alla fine ho riflettuto e anche io ho scritto il mio biglietto indirizzato a Babbo Natale per ringraziarlo di un pò di cose tra cui il fatto che mi ha permesso di avere più fiducia in me stessa e raggiungere Milano senza ansie, utilizzando da sola i mezzi che tanto mi angosciano.

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È stato emozionante percepire e leggere che ci sono ancora tanti adulti che credono ancora in Babbo Natale.

Auguri a tutti.

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